Crac

Crediti

ideazione e regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni
visual design Francesco Borghesi (davidloom.net)
sound design Enrico Casagrande, Roberto Pozzi
elementi scenici Giancarlo Bianchini/Arto-Zat
produzione Motus con la collaborazione di Galleria Toledo Napoli, L’Arboreto di Mondaino,

Museo d’Arte Contemporanea MADRE Napoli, Progetto Geco – Ministero della Gioventù, Regione Emilia-Romagna

Durata 35′


Crac è scoppio_rottura_caduta_esplosione_frattura_dispersione e nuova rinascita dei pezzi_
Crac è deriva non teatrale del progetto “X(ics) racconti crudeli della giovinezza”.

Architettura sonora che ingloba voci e rumori di ogni città in cui viene presentato e li trasforma in percorsi algoritmici, tracciati e pixel.

Una danzatrice-pattinatrice precipita fra queste geometrie che stabiliscono spazi concentrici, gabbie, delimitano un dentro e un fuori: tensione nel riappropriarsi del fuori, sforzo nell’allargare ed espandere il dentro, mentre la precisione dell’esercizio fisico diventa anatomia di una nevrosi.

Crac come piccola isola di resistenza psico-fisica-attitudinale. Circonferenza ultima di un mondo prossimo all’implosione-esplosione: sull’asse di questa catastrofe una fragile figurina bianca prova, viaggia, combatte, si arrende, si alza di nuovo, instancabile, nel tentativo di ridefinire confini che tendono a delimitare, chiudere, separare.
Tutto sembra precipitare, corrompersi… ma alla fine una nuova piantina dallo sfacelo nasce.

Nello spettacolo X(ics) Racconti crudeli della giovinezza c’è l’esortazione a creare un coro di corpi, una partiturafisica d’emergenza in attesa dell’ora X del pianeta:
Crac è forse questo tentativo.


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