ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande con Stefania Tansini drammaturgia Daniela Nicolò disegno del suono dal vivo Enrico Casagrande ambienti sonori Demetrio Cecchitelli disegno luci e direzione tecnica Theo Longuemare brano musicale R.Y.F. (Francesca Morello) props in lattice _vvxxii abito Boboutic Firenze foto Ilaria Depari assistente costumista e scenografa Susana Botero grafica Federico Magli illustrazione Lilsis.artvideo Vladimir Bertozzi |
produzione Francesca Raimondi organizzazione e logistica Shaila Chenet comunicazione Dea Vodopi promozione Marta Lovato e Ilaria Depari distribuzione internazionale Lisa Gilardino una produzione Motus con TPE / Festival delle Colline Torinesi residenze artistiche ospitate da progetto residenze artistiche Lavanderie a vapore Torino, Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, AMAT Marche con il supporto di MiC, Regione Emilia-Romagna |
Dell’usignolo io invidio la sorte, gli dèi di ali lo hanno fornito
e di un canto dolcissimo che copre ogni lamento,
mentre a me il fato ha riservato d’essere squartata
da una tremenda scure a doppio taglio…
(Cassandra, Orestea)
Alla sfera animale, dell’incivile, del selvatico è ricondotto il talento di profetessa di Cassandra. Nell’Orestea il corifeo paragona il suo lamento incomprensibile al canto di un usignolo: dalla risposta della “giovane inascoltata” viene il titolo di questa performance-grido, dove la battaglia di Cassandra è rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione come schiava/adultera e ξένη/straniera. Un rito sciamanico dove si fondono la stereotipica fragilità femminile e il suo spirito di vendetta infuocato, le funeste visioni del futuro, come la prodezza animale, l’eleganza del gesto e dello sbattere di ciglia – usignolo ibridato da piume tropicali che si rifrange in uno spazio alterato – in dialogo con una luce mobile (d’oltremondo?) che la insegue e la sfida. Anche il suo linguaggio oscilla, fluido, fra lucidità e mimetismi animali che lo rendono stridore ostinato e dolcissimo. Dopo il viaggio agli inferi, torna in superficie trasformata e nutrita dalle larve serpentine della terra, via i piumaggi leggeri, emerge a testa bassa pronta per continuare, perché ancora una volta, non era previsto che noi sopravvivessimo, come scrive una combattente/Cassandra come Audre Lorde.
Per quelle di noi che vivono sul margine
ritte sull’orlo costante della decisione
ostinate e sole
(Audre Lorde, Litania per la sopravvivenza)
Of the nightingale I envy the fate ha debuttato alla Fondazione Merz di Torino il 4-5-6 novembre 2022, nel contesto del Festival delle Colline Torinesi che ha dedicato una Monografica a Motus, dove è stato possibile vedere diversi spettacoli e un’inedita panoramica video.
Foto
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Teaser
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